"... Olio,
la tua inesauribile pace,
la tua essenza verde,
il tuo ricolmo tesoro che discende dalle sorgenti dell’ulivo."
Ode all’Olio Pablo Neruda
"... Olio,
la tua inesauribile pace,
la tua essenza verde,
il tuo ricolmo tesoro che discende dalle sorgenti dell’ulivo."
Ode all’Olio Pablo Neruda
DIAMO A UN FRUTTO SUBLIME IL VALORE CHE MERITA
Le tecniche di produzione dell’olio di oliva sono arrivate in Italia circa 4000 anni fa, la peculiarità della tradizione olivicola italiana è testimoniata dalle differenti varietà di cultivar presenti sul territorio.
Le differenze varietali incidono sul profilo sensoriale e nutrizionale degli oli, nonché sulle tecnologie da adottare per esaltarne le caratteristiche.
La coltivazione dell’ulivo era assai praticata sin dall’antichità in Abruzzo: Virgilio ne attesta la presenza nella Marsica, Ovidio ne documenta la produzione nella Valle Peligna, Catone, nel suo De re rustica, cita l’olio dell’agro pretuziano, Silio Italico definisce la zona vestina e Penne in particolare “Pinnam Virentem” (la verdeggiante) per la ricchezza degli olivi.
L’Abruzzo rappresenta una delle aree olivicole più interessanti per vocazione e per qualità produttiva grazie a una produzione media pari a circa 260.000 quintali di olio, in gran parte extravergine che la pone al sesto posto in Italia tra le regioni produttrici di olive. Ha una superficie olivetata di 45.000 ettari dalla quale vengono prodotte 1.400.000 quintali di olive con l’adozione di sesti di impianto senza schemi precisi, tipici di coltivazioni arboree consociate a colture di pieno campo.